Fino al 31 dicembre 2011 al Museo Archeologico di Milano sarà possibile visitare la mostra dal titolo Nutrire il Corpo e lo Spirito, dedicata al significato simbolico del cibo nel mondo antico.
Realizzato grazie ai generosi prestiti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di Metaponto e del Museo Archeologico Regionale di Siracusa, il percorso tematico è allestito nella cripta cinquecentesca della Chiesa di San Maurizio Maggiore, all’interno degli spazi espositivi del Museo Archeologico.
Nell’antichità la consapevolezza della totale dipendenza della sopravvivenza umana dalla natura (dato che cibarsi oltre che atto primario legato alla sopravvivenza è segno tangibile per l’uomo della sua condizione mortale) è alla base di un incredibile numero di riti sacri e cerimonie propiziatorie, tramite le quali evocare il favore di Madre Natura e contemporaneamente “lavare” la colpa per aver sottratto, falciato, raccolto i frutti della terra.
Per l’uomo i cicli vitali delle piante e dei raccolti erano specchio e metafora della vita umana: il loro annuale rigenerarsi rappresentava il mistero e al tempo stesso la speranza di rinascita dopo la morte. Il pane, che rappresenta la forza misteriosa e inarrestabile della natura, ed il vino, strumento potente che permette la comunicazione diretta con il divino, furono alimenti centrali per la cultura greca e romana ma rivestono un ruolo fondamentale anche nel Cristianesimo.
Ogni alimento determinante per la vita umana è quindi contraddistinto da un percorso materiale e da un significato simbolico e rituale. Non solo i singoli alimenti, ma anche la condivisione dei momenti segnati dal consumo di cibo e bevande codificano le relazioni del vivere sociale e sanciscono l’unione tra chi vi partecipa, ribadendo l’appartenenza ad un gruppo, sia esso un clan familiare o una comunità religiosa.
Nei comportamenti legati all’alimentazione si esprime il rapporto tra sfera umana e sfera divina, in quanto il cibo è ambito metaforico d’incontro tra l’umano e il trascendente. La dieta (dal greco diaita, cioè regola di vita) è segno di una scelta nel modo di vivere: le proibizioni alimentari sono espressione di una dimensione diversa nel vivere comune. Dal divieto di consumare carne, legato non solo ai suoi effetti sulla mente, ma anche all’uccisione di un essere vivente, si arriva al digiuno come strumento di purificazione e di ascesi.
Il progetto si articola in due percorsi paralleli, con una prima sezione dedicata a Gli alimenti e il sacro e una seconda sezione dedicata al tema Nutrire corpo e spirito.
Qualche informazione utile:
Orari:
tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:30; lunedì chiuso
Costo del biglietto:
Intero € 5,00; Ridotto € 3,50
Per informazioni:
02.88445208
Per maggiori informazioni potete visitare il sito ufficiale del Museo Archeologico all’indirizzo www.poliarcheo.it.