Il linguaggio universale, stilizzato e coloratissimo di Keith Haring arriva a Milano, a Palazzo Reale, con una mostra
che percorre per la prima volta l’intera parabola dell’artista statunitense scomparso a New York nel 1990. L’esposizione, dal titolo Keith Haring. About Art presenta una vasta selezione di opere provenienti da tutto il mondo, popolate da personaggi bidimensionali come bambini, cani, angeli, mostri, televisori, computer, figure di cartoon, piramidi, accomunati dall’utilizzo di colori vividi e accattivanti che ricordano quelli usati dalla grafica pubblicitaria. Un’arte solo apparentemente infantile che è invece il mezzo ideale per veicolare messaggi semplici e chiari che riguardano temi tuttora scottanti, dal capitalismo al razzismo, dall’ingiustizia sociale al riarmo nucleare, dall’Aids alla fratellanza universale. Ispirato da Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat, Haring lavorò in tutta l’America e riscuotendo successo anche in Europa, dove si è lasciato alle spalle una
serie infinita di muri popolati da figure colorate e vitali. Un artista eclettico, unico, la cui prematura scomparsa (contrasse l’Aids e morì a soli 31 anni) non ha fatto che accrescere la bellezza del suo messaggio: «Mi è sempre più chiaro che l’arte non è un’attività elitaria riservata all’apprezzamento di pochi: l’arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare». Biglietto intero € 12, ridotto € 10, dal 21 febbraio al 18 giugno a Palazzo Reale.