Sabato 12 marzo è stata inaugurata la riapertura, dopo 50 anni e un lungo restauro, della Cripta della chiesa del Santo Sepolcro. Un luogo antichissimo che sorge nel sito dell’ex Foro romano, in area Cordusio tra via Spadari e via Torino, a fianco del complesso architettonico che comprende la Biblioteca Ambrosiana. La cripta è
particolarmente importante perché rappresenta uno dei luoghi più antichi di Milano, denso di suggestioni stratificatesi nel corso di secoli. Sorta nel punto di incrocio tra il Cardo e il Decumano della Milano imperiale, la chiesa è stata edificata nel lontano 1030 e consacrata alla Santissima Trinità. Dopo la conquista di Gerusalemme nella prima Crociata (1099), nel 1100 l’arcivescovo di Milano Anselmo IV da Bovisio cambia l’intitolazione dell’edificio in chiesa del Santo Sepolcro: nella cripta verrà posta una copia del sepolcro di Cristo, al cui interno, secondo la tradizione, sarebbe custodita una manciata di terra prelevata dai crociati a Gerusalemme. Secoli dopo la cripta sarà uno dei luoghi di preghiera preferiti dall’arcivescovo San Carlo Borromeo. Il restauro ha riguardato il ripristino dell’accesso esterno, la pavimentazione – composta da lastricato dell’antico Foro romano-, la
deumidificazione delle murature e dell’ambiente, la revisione dell’impianto elettrico e la messa in sicurezza delle superfici decorate, ma resta ancora molto da fare e si attendono nuovi finanziamenti. La Cripta del Santo Sepolcro è aperta tutti i giorni dalle 12 alle 20 con un biglietto di ingresso di 10 euro: una visita da non perdere, che ci permette di cogliere un prezioso frammento dell’identità più antica di Milano.