Dal 5 al 9 dicembre in Piazza Castello torna la fiera ambrosiana per eccellenza: gli “Obej, Obej!”. Nata in onore del patrono cittadino, Sant’Ambrogio, la fiera risale al lontano 1288 e si svolgeva un tempo in Piazza dei Mercanti.
Le origini della sua curiosa denominazione sono leggermente più recenti e datano al 1510, quando giunse in città Giannetto Castiglione, Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, incaricato da Sua Santità papa Pio IV di riaccendere la devozione dei milanesi verso il loro santo patrono, Ambrogio. L’astuto ecclesiastico, consapevole della scarsa simpatia dei milanesi nei confronti del pontefice, si produsse in una mirabile iniziativa pubblicitaria, servendosi di dolci e giocattoli per attirare l’attenzione dei bimbi meneghini, che non mancarono di dimostragli tutto il loro entusiasmo al grido ormai celebre di “Oh bej, oh bej!” (cioè “oh che belli oh che belli!”).
Da cosa nasce cosa e nel corso del Cinquecento la fiera vide la graduale comparsa di bancarelle gastronomiche. Solo nel 1886 venne spostata davanti alla Basilica di Sant’Ambrogio, nella cui zona rimase fino al 2006, anno in cui fu trasferita nei pressi del Castello Sforzesco, dove si svolge tuttora. Un giro sul presto bisogna proprio farlo, prima che la folla impedisca di arrivare anche solo a vedere le bancarelle: è uno dei momenti magici di Milano, e una fra le tradizioni più antiche.