Se ci sono riusciti egiziani e cinesi, perché non gli americani? Direttamente dagli Stati Uniti è da poco approdata a Milano Domino’s Pizza, nota catena di pizza a domicilio, seconda solo a Pizza Hut. La prima sede milanese – ne sono previste tre – ha aperto in via della Martinella, in zona Bisceglie: un indirizzo periferico anche se di grande passaggio, non certo una location chic ma che da subito ha riscosso parecchio interesse. Abbiamo voluto provarla e non siamo rimasti delusi.
Il servizio, prima di tutto: puntuale e molto cortese. La pizza? Rotonda, a pasta sottile ma non sottilissima, ben cotta e uniforme. Condita senza lesinare ingredienti – tutti rigorosamente italiani – disposti in modo assennato e bene amalgamati. Niente a che vedere con quelle terrificanti colate di pasta troppo cotta, in cui il condimento sembra essere rovesciato direttamente dal barattolo, con una disposizione che evoca un incidente stradale più che qualcosa di commestibile. Abbiamo voluto provare dei classici, pizza salamino piccante e pizza tonno e cipolla, perché è sulla semplicità che si testa la vera perizia.
Il salamino era sottile e ben tagliato, secco e saporito, il tonno cotto al punto giusto e la cipolla disposta con cura, tagliata a fette sottili e probabilmente sciacquata sotto acqua prima di utilizzarla, in modo da non appestare l’utente con un aroma troppo aggressivo. Intendiamoci: niente a che vedere con quel che potremmo gustarci in una piazza di Salerno o in una vecchia pizzeria tipica. Ma è obiettivamente buona e nel panorama di quel che si può ordinare a domicilio, finora tra le migliori.