Dal 27 settembre al 7 ottobre presso la sede dell’ Università Cattolica Milano di via Nirone 15 si tiene una mostra molto particolare che non mancherà di entusiasmare i cultori del Bardo così come gli appassionati di cinema e alto artigianato sartoriale: il titolo è Shakespeare e i costumi di scena di Zeffirelli. Figure letterarie, mestieri e terminologie. I protagonisti? I costumi di scena di due pietre miliari del
cinema firmato Franco Zeffirelli, La bisbetica domata (1967) e Romeo e Giulietta (1968), realizzato da Danilo Donati e premiati col premio Oscar. Letteratura, cinema e competenza sartoriale made in Italy per una mostra che si inserisce come un piccolo gioiello nel novero delle iniziative per celebrare i 400 anni dalla scomparsa di William Shakespeare, avvenuta nel 1616. Per Giulietta Donati si ispirò alla moda cortese immortalata da Pisanello, mentre l’abito indossato da Elizabeth Taylor durante il monologo finale è ispirato al quadro di Lorenzo Lotto Ritratto di gentildonna nelle vesti di Lucrezia (1533). Abiti che oggi non
sarebbero più nemmeno concepibili: metri e metri di stoffe, nastri, ricami, perle, velluti, broccati per un peso che metteva a dura prova gli attori e che oggi costerebbero ciascuno intorno ai 10.000 euro. Testimoni di un’altra stagione del cinema italiano, in cui le taglie degli attori (molto più piccoli, basti pensare all’abito di Giulietta che oggi come oggi starebbe bene addosso a una dodicenne) e il modo di vivere il personaggio erano completamente diversi, insieme a un’artigianalità che si prendeva il suo tempo e che ha contribuito a forgiare ed esprimere le passioni di figure immortali.