La comunità cinese a Milano è una delle più antiche e vivaci della città. Oggi è un raffinato graphic novel a raccontarci una parte della sua storia attraverso la personale epopea del signor Wu Li Shan nel libro a fumetti Primavere & Autunni, edito da Beccogiallo e recentemente presentato presso la sede del Touring Club.
Raccontata dai disegni del nipote Matteo Demonte e dalla narrazione di Ciaj Rocchi, la vicenda prende le mosse nel 1931, da un piccolo villaggio tra le montagne della Cina orientale. Da qui il signor Wu Li Shan parte per cercare fortuna sotto la Madonnina, approdando in un borgo appena fuori le antiche mura noto come Burg di scigulatt, ovvero degli ortolani. È da qui, in via Canonica 72, che inizia l’avventura di un venditore di cravatte a due lire che emerge come imprenditore, sposa la sarta italiana Giulia e diventa uno dei primi esempi di integrazione in Italia. Quattro decenni, dagli anni Trenta, quando i cinesi a Milano non erano più di cento – tutti uomini – agli anni Settanta, per illustrare una parabola sconosciuta ai più: “Ai tempi i cinesi erano molto benvoluti nel quartiere”, ha dichiarato l’autore Matteo Demonte. “Mio nonno era sempre ben vestito,
nel tempo ha aperto un laboratorio sartoriale che acquistava i materiali da italiani e aveva persino operaie italiane”. Una storia vera, illustrata con grande raffinatezza, che ci racconta un pezzo di Milano perduta e che ci aiuta a capire meglio il presente. Primavere & Autunni, Testi e disegni di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, Edizioni Beccogiallo, 18,00 €.