Nonostante ogni più mite consiglio la gente continua a innamorarsi, questo è un fatto. Altrettanto vero è che amore non fa rima con cuore ma con cervello, come ha spiegato la scienza e come ribadisce in chiave ironica “Il neurone innamorato”, in cartellone al Teatro Manzoni il 14 e 15 febbraio. In equilibrio fra prosa e cabaret, la
pièce svela questa dura verità attraverso esilaranti dialoghi basati su dati reali. Gli attori – Claudio Batta, Stefania Pepe e Roberta Petrozzi – danno vita a tutti i Lui e le Lei in cui è possibile identificarsi, per dimostrare al di là di ogni dubbio come l’innamoramento non abbia niente a che fare con il cuore: quando incontriamo la persona amata nel nostro cervello si attiva il circuito del piacere, che agisce letteralmente come una droga. Capiremo così che cosa ci spinge a scegliere un partner piuttosto che un altro, quanto e perché l’aspetto
fisico conta, e che nel terzo millennio la crisi del settimo anno arriva al terzo (lo spettacolo suggerisce che, se la coppia arriva al settimo anno, vuol dire che da quattro anni tutti e due stanno con un altro). Con buona pace dei poeti, l’amore è solo questione di testa, o meglio dei processi chimici del cervello. Non molto romantico, ma qualcuno doveva pur dirlo. E’ la scienza, bellezza! Il 14 febbraio lo spettacolo sarà accompagnato da un brindisi di San Valentino nel foyer del teatro. Il costo del biglietto è di 27, 25 o 18 €.