E’ uno dei luoghi più affascinanti di Milano, la Sala degli Orologi del Museo Poldi Pezzoli di via Manzoni, oggi ancora più suggestiva dopo la sua riapertura in seguito al restauro che ha prodotto spazi più ampi e un nuovo, bellissimo allestimento.
Oltre 250 esemplari di antichi orologi di ogni forma e dimensione – dagli orologi per dame, da appendere a collo o portare in borsetta, ai pesanti orologi da carrozza, dagli orologi erotici con raffigurazioni di Cupidi e amanti ignudi agli orologi gioiello che si trasformano in brillanti coleotteri e mille altri imprevedibili oggetti. Orologi che datano indietro nel tempo al Cinque e Seicento fino a giungere a noi, scandendo le epoche con i loro complicati congegni. Il pezzo più curioso è sicuramente il Carro di Diana, del 1610: un capolavoro di ingegneria che segna le ore, suona la sveglia e si muove.
Un pezzo unico che faceva parte del nucleo originario della collezione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, il grande collezionista milanese che ha dato vita all’omonimo museo, successivamente ampliato nel 1973 grazie all’imprenditore Bruno Falck che donò la sua collezione, costituita da 150 pezzi, e ad altri personaggi che hanno contribuito alla costituzione del Museo così come lo conosciamo oggi. La nuova Sala degli Orologi è inoltre dotata della postazione interattiva touchscreen “Time Pieces”, che permette di scoprire i meravigliosi meccanismi degli storici orologi. Per fermare il tempo nella bellezza.